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n. eventi (attività di sensibilizzazione, convegni, workshops, programmi educativi, attività di formazione e pubblica istruzione) sui temi GIZC e MSP

numero eventi/anno;

  1. n. partecipanti agli eventi per anno/popolazione costiera totale delle aree di riferimento considerate

le parole "Gestione Integrata delle Zone Costiere GIZC" e/o "Progettazione Spaziale Marittima MSP" devono essere contenute nel titolo dell'evento per poter essere considerate in quest'analisi

 meccanismi di monitoraggio e osservazione esistenti sui temi della GIZC

meccanismi di monitoraggio ed osservazioni esistenti nei comuni costieri di interesse

numero e tipologia dei meccanismi di monitoraggio ed osservazioni esistenti nei comuni costieri di interesse

 

elenco piani e progetti per cui era prevista una VAS

  • elenco progetti che prevedono VAS;
  • n. progetti VAS approvati

n. progetti VAS approvati/totale di piani  e progetti per cui la VAS era prevista

 

elenco strumenti e provvedimenti di politica fondiaria

 

indicatori S/N e tipo di strumenti e provvedimenti di politica fondiaria

 

elenco strumenti  economici , finanziari e/o fiscali destinati a coadiuvare le iniziative in materia di GIZC

 

indicatori S/N e tipo di strumenti (economici, finanziari e/o fiscali) in materia di GIZC nelle aree di interesse

 

presenza ed esistenza di sistemi di early-warning per eventi estremi

 

indicatore S/N e tipo di sistemi di early-warning presenti nelle aree costiere di interesse

 

uso suolo

 

 

  • limiti amministrativi comuni costieri di interesse
  • CORINE LAND COVER per anni di riferimento diversi (classi uso suolo: superfici artificiali; aree agricole; foreste e zone semi-naturali; zone umide; corpi d'acqua (km2))

evoluzione temporale (t1 - t0) della superficie urbanizzata nelle aree di riferimento (%);
built-up (t1) - built-up (t0)/built-up (t0)

La stessa metodologia può essere applicata anche per le altre classi di uso del suolo e per fasce territoriali di diversa distanza da costa (es. 0-300 m, 0.3-1 km, 1 - 10 km, > 10 km da linea di costa)

monitoraggio linea di costa

  • trend della linea di costa: costa in erosione, in accumulo o stabile (m/anno). [Confronto della posizione della linea di costa attuale attuale (T1) rispetto alla situazione nel passato (T0)]
  • attuale ampiezza della spiaggia asciutta nei comuni costieri in cui ricadono le aree di riferimento (m)

Indice di vulnerabilità costiera (S-Index = trend erosione della linea di costa (m/anno)/attuale ampiezza della spiaggia)

  • T1 e T0 vengono scelti sulla base dei dati disponibili sulla base dei dati storici e dei monitoraggi più recenti (es. ultimi 50 anni: T0=1966, T1=2016). I cambiamenti della posizione della linea di costa sono calcolati confrontando transetti, equidistanti fra di loro, perpendicolari a costa. Per ciascun transetto si stima la velocità media in m/anno.
    Per maggiori informazioni sul calcolo del trend della linea di costa, consultare Morton R.A. " Geoindicators of coastal wetlands and shorelines." In A.R. Berger & W.J. Iam (ed). Geoindicators, assessing rapid environmental changes in Earth System. A.A. Balkema, Rotterdam, 207-230.
    Per maggiori informazioni sulla metodologia proposta cfr. Valpreda et al. 2004 "Monitoring coastal erosion natural resilience by indexing coastal dunes state", In Proceedings: 7th AGILE Conference on Geographic Information Science, 29 April - 1 May 2004, Greece.

opere di difesa rigide (*)

  • localizzazione ed estensione delle diverse tipologia di difese rigide a protezione della costa* (frangiflutti, dighe e paratie, pennelli, pontili, pali di fondazione, etc.) (km)
  • lunghezza della linea di costa protetta artificialmente all'interno del comune costiero in cui ricadono le aree di riferimento (km)
  • mappa della distribuzione delle opere di difesa lungo il tratto costiero indagato
  • % km di linea di costa protetta artificialmente/km costa indagata

(*) Suddividere le opere di difesa in tipologie secondo la classificazione proposta in Bulleri and Chapman (2010). "The introduction of coastal infrastructures as a driver of change in marina environments. J. Appl. Ecol. 47, 26-35. Tale riferimento bibliografico è coerente con quanto previsto nella guida EcAP. Cfr. Table 1 pag. 27.

limiti comuni costieri di interesse

delimitazioni e aree (km2)

   

limiti aree CAMP

delimitazioni e aree (km2)

% AREE CAMP rispetto al totale dell'area dei comuni costieri

 

distribuzione Aree Naturali Protette (es. parco marino, area marina protetta, sito Natura 2000) totalmente incluse (o con più del 15% della loro superficie) nell'area di studio

delimitazioni e aree (km2)

% Aree Naturali Protette totalmente incluse (o con più del 15% della loro superficie) rispetto a totale aree camp e comuni costieri

 

habitat focale marino e costiero all'interno delle Aree Naturali Protette

  • delimitazione (km2) dei diversi habitat focali marino e costiero individuate nelle Aree Naturali Protette e relativo stato di conservazione (FV, U1, U2, U3) riferito a ultimo anno di censimento;
  • n. specie individuate nelle Aree Naturali Protette e relativo stato di conservazione (FV, U1, U2, U3) riferito a ultimo anno di censimento
  • % dei diversi tipi di habitat focali marino costiero per stato di conservazione (FV, U1, U2, U3) rispetto all'estensione totale dell'habitat di riferimento all'interno delle Aree Marino Protette (es. % habitat 'duna embrionale' in stato FV rispetto a totale habitat 'duna embrionale'; % habitat 'duna embrionale' in stato U1 rispetto a totale habitat 'duna embrionale'; etc.);
  • % specie presenti per stato di conservazione (FV, U1, U2, U3) rispetto al numero totale delle specie presenti nelle Aree Marino Protette (es. % specie in stato FV rispetto a numero totale specie; % specie in stato U1 rispetto a numero totale specie, etc.)

Lo stato di conservazione di un habitat focale viene classificato in:
favorevole (FV): la sua area di ripartizione naturale e le superfici che comprende sono stabili o in estensione (favorevole sia in termini qualitativi che per dimensioni della popolazione che ospita) ed ha buone prospettive di esserlo anche in futuro; la struttura e le funzioni specifiche necessarie al suo mantenimento a lungo termine esistono e possono continuare ad esistere in un futuro prevedibile; lo stato di conservazione delle specie tipiche dell'habitat è soddisfacente.
inadeguato (U1): un cambio di politica e gestione è necessario per il mantenimento dell'habitat  e delle sue funzioni ma il pericolo di estinzione non è molto elevato.
scadente-cattivo (U2): habitat è in serio pericolo di estinzione.
sconosciuto (U3).
Cfr. anche "Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend" (ISPRA, 2014)
Riferimento: habitat e specie definite come da Direttiva Habitat

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Per la valutazione generale dello stato di conservazione di specie e tipi di habitat fare riferimento alle informazioni riportate nelle tabelle a pag. 6 e 7 della scheda Pegaso scaricabile
http://www.pegasoproject.eu/links-9.html#indicators

 

unità di paesaggio

delimitazione e area (km2) paesaggio costiero

   

habitat all'interno delle aree di interesse

delimitazione (km2) dei diversi tipi di habitat marino e costieri

% dei diversi tipi di habitat marino e costieri non frammentati superiori al [60%] all'interno dell'unità di paesaggio costiero

 

barriere - frammentazione paesaggio

distribuzione di infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie, etc.) e aree urbane

EMD (effective mesh density): quantifica il grado di interruzione della possibilità di movimento delle specie animali nel territorio in seguito alla presenza di barriere

utilizzo ARCGIS tool "Effective Mesh Size Landscape Fragmentation Metric" scaricabile da sito ESRI:
http://arcscripts.esri.com/details.asp?dbid=15970

Questo valore sprime la probabilità che due punti qualsiasi scelti a caso nell'area in esame possano o non possano essere collegati. Maggiori sono le barriere (es. strade, ferrovie, aree urbane) nel paesaggio, minori sono le possibilità che i due punti siano collegati. Può anche essere interpretata come la capacità di due organismi di trovarsi. La probabilità è espressa come dimensione della maglia di un mesh: più sono le barriere, minore è la probabilità che i due punti siano collegati, e minore è la dimensione del mesh.

numero di partecipanti agli eventi

  • n. totale partecipanti agli eventi in un anno;
  • popolazione costiera totale (popolazione dei comuni costieri interessati)
   

monitoraggio dune costiere

  • ampiezza delle dune costiere (m)
  • stato di conservazione delle dune costiere
  • Indice integrato di vulnerabilità e resilienza: (R&S Index = trend erosione della linea di costa/[attuale ampiezza della spiaggia + (ampiezza della duna costiera*stato di conservazione della duna (0-4))]
  • Indice dello stato delle dune (0-4)
  • Indice di continuità laterale = lunghezza del litorale sabbioso (m)/numero dei poligoni di dune
  • R&S Index è calcolato in corrispondenza dei transetti perpendicolari a costa (vedi sopra). R&S Index indica il tempo entro cui le attuali spiagge verranno completamente erose.
    Nota: dove non vi sono dune, l'ampiezza della duna costiera = 0 e S-Index= R&S Index

 

  • Le dune sono analizzate come un fattore di resilienza naturale per bilanciare l'erosione. Nell'analisi dello stato delle dune si tiene conto di:  presenza, ampiezza, continuità laterale, vegetazione (tipo e densità), presenza di manufatti (stabilimenti balneari, strade, edifici che ne limitino l'evoluzione), presenza di blowouts e sentieri
    Indice dello stato delle dune: 0 - no dune;1 - pessimo stato di conservazione, perdita della forma originale perchè quasi completamente distrutta da varchi e passaggi; 4 - ottimo stato di conservazione.
    Nell'analisi dell'indice di continuità laterale si tiene conto del livello di frammentazione della duna (ovvero del numero di dune frammentate lungo il litorale preso in considerazione).

monitoraggio linea di costa

  • anno di riferimento del monitoraggio;
  • lunghezza totale della linea di costa indagata del comune costiero in cui ricadono le aree di riferimento (km)
 

anno di riferimento dovrebbe essere il più recente possibile

dati topografici e batimetrici

  • topografia (DTM) e batimetria delle aree di interesse
  • linea di riva
  • uso suolo fascia costiera

mappe del rischio di mareggiata e inondazione costiera che mostrano il potenziale danno associato alla presenza umana nelle zone interessate dagli  scenari di inondazione definiti

 

dati topografici e batimetrici

  • topografia (DTM) e batimetria delle aree di interesse
  • linea di riva
  • uso suolo fascia costiera

mappe del rischio di mareggiata e inondazione costiera che mostrano il potenziale danno associato alle attività economiche nelle zone interessate dagli  scenari di inondazione definiti

 

apporto sedimentario

  • apporto sedimentario a mare dei fiumi principali all'interno della cella sedimentaria;
  • ripascimenti nel periodo di riferimento;
  • prelievi di sabbia
  1. volumi accumulati/erosi nel periodo di riferimento
 

dati evoluzione linea di costa

variazioni linea di riva

  1. volumi accumulati/erosi nel periodo di riferimento
 
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